Il settore delle terre rare, così come quello delle materie prime, è stato stravolto in questi ultimi anni a causa del Covid e del lockdown.
Vista l’importanza che questi elementi svolgono nella costruzione degli oggetti di tutti i giorni, è giusto capire come possiamo investire in terre rare e metalli.
In questo modo potremo beneficiare dell’andamento della domanda che, va da se, crescerà di anno in anno.
Prima però, dobbiamo capire una cosa importante.
Come investire in terre rare
Gi investimenti in queste terre rare possono essere fatti fondamentalmente in due modi:
- Acquistare fisicamente i metalli per conservarli da qualche parte (scelta sconsigliata)
- Investire nei mercati andando ad acquistare azioni di società che operano in questo settore.
La Lynas Rare Earth (lynasrareearths.com), ad esempio è una società mineraria Australiana che estrae questo tipo di bene dal terreno.
Ciò nonostante, mettere tutte le uova in questa azienda rappresenterebbe un rischio troppo grosso, soprattutto considerato il settore nel quale opera.
La soluzione è andare ad acquistare uno strumento che traccia i valori di questi mercati e ci permette di avere un po’ più di tranquillità grazie ad una gestione passiva e ad una diversificazione importante.
Chiaramente sto parlando degli ETF sulle terre rare.
Come investire in ETF terre rare
L’ETF con il quale è possibile investire in terre rare è il VanEck Vectors Rare Earth (REMX).
Cos’è l’ETF VanEck Vectors Rare Earth (composizione e dividendi)
Questo ETF, con ISIN IE0002PG6CA6, replica l’indice MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals Index ed è composto da 25 aziende (puoi acquistarlo su ScalableCapital).
Qui sotto possiamo vedere le principali che ne fanno parte (fonte Barchart).
Geograficamente circa il 35% risiede in Cina, il 20% in Australia e il 15% negli Stati Uniti.
Vista la sua composizione, è scontato vedere come l’andamento del prezzo sia esploso subito dopo il lockdown.
A causa delle mancanze di forniture e difficoltà nel reperire le materie prime, queste aziende hanno iniziato a crescere in maniera importante.
Dal minimo di 20$ a maggio 2020, siamo passati al massimo di 129$ due anni dopo, per attestarci ora (ottobre) a 88.89$.
Ha un dividendo annuale di 5.89$ con un dividend yield del 6.73%.
Cosa sono le terre rare
Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici essenziali per la costruzione degli apparecchi di nuova generazione come gli smartphone o le auto elettriche.
Puoi trovare la lista nell’immagine qui vicino (fonte Wikipedia).
Questi elementi sono presenti in abbondanza sul pianeta, ma si definiscono rare perché sono di difficile individuazione e la loro estrazione comporta un grande sforzo ed un impatto ambientale notevole.
Proprio per questo, come vedremo, si sta spingendo molto sul loro riciclo per rallentare l’estrazione.
Quali sono le terre rare
Questi 17 elementi presenti sulla tavola periodica sono: Lantanio, Cerio, Praseodimio, Neodimio, Samario, Europio, Gadolinio, Terbio, Disprosio, Olmio, Erbio, Tulio, Itterbio, Lutezio, Ittrio, Promezio e Scandio.
Dove sono usate le terre rare
Le terre rare sono fondamentali per l’industria tecnologica ed elettronica, basti pensare che sono necessari per creare oggetti quali televisori, componenti del computer, smartphone, generatori di turbine eoliche ecc…
Non solo, le terre rare vengono utilizzate anche per la “tecnologia verde”, ovvero per pannelli fotovoltaici e auto elettriche la cui diffusione è prevista in forte crescita nei prossimi anni.
Perché investire in terre rare
I metalli e le materie prime contenuti nelle terre rare sono fondamentali per lo sviluppo della nostra economia in quanto vengono utilizzati per la produzione di qualsiasi tipo di oggetto elettrico o elettronico.
Data la loro difficoltà di reperimento, investire in questi metalli attraversi i mercati finanziari può dimostrarsi una scelta azzeccata, se ipotizziamo una probabile crescita della domanda.
Il rischio potrebbe venire da un aggiornamento tecnologico che li rende inutili oppure dalla Cina, principale monopolista di queste terre rare.
Ovviamente, come in ogni investimento, bisogna fare le giuste ricerche prima di effettuare l’investimento, capendo a fondo tutte le dinamiche.
Anche perché include discorsi geopolitici, tecnologici e di interessi di grandi società e di grandi investitori.
Quindi le variabili da tenere in considerazione sono davvero molte.
Terre rare in Italia
L’Italia si sta scoprendo ben fornita di terre rare, in quanto cobalto, nichel e rame sono stati scoperti nella zona delle Alpi e degli Appennini.
Mentre Antimonio e Titanio sono stati trovati in Toscana e in Liguria.
Ottenere terre rare dai rifiuti
Sfruttando al meglio i RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) è possibile riutilizzare tutti i metalli rari che sono stati impiegati per costruire degli oggetti che ora stanno per andare in discarica.
Per quello c’è una grande attenzione nei confronti di questi rifiuti, soprattutto gli smartphone.
Sono delle vere e proprie miniere d’oro che se gestite correttamente possono limitare la necessità di nuovi giacimenti di terre rare.
Conclusioni
Questi 17 elementi sono delle materie prime fondamentali per la costruzione di apparecchi elettrici e elettronici di nuova generazione.
Le terre rare in realtà sono presenti in abbondanza sul pianeta, ma sono di difficile individuazione ed estrarle richiede uno sforzo che ha un impatto ambientale notevole.
Fortunatamente si possono riciclare da tutti i rifiuti RAEE, con gran risparmio di tempo e di problemi ambientali.
Nonostante ci sia una corsa per cercare l’alternativa a questi metalli, attualmente ancora non si è trovato nulla.
Alla luce di ciò, un ETF terre rare potrebbe essere davvero interessante da avere in portafoglio per diversificare i titoli ed approfittare di eventuali picchi di mercato negli anni futuri, sebbene non siamo tra le cose che ritengo aumenteranno di valore nei prossimi anni.
I mercati finanziari hanno dimostrato di apprezzare questi titoli, in quanto sono molto ricercati e difficilmente la loro richiesta calerà.
L’unico dubbio è dato dalla Cina, maggior produttore, che potrebbe cambiare le sue politiche di esportazione mandando il mondo in crisi per scarsità di terre rare.
E tu?
Sapevi cosa erano le terre rare e a cosa servono? Le possiedi già nel tuo portafoglio? Fammelo sapere nei commenti o via mail a info@diventeormilionario.it
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Inoltre in questo articolo sono presenti delle generalizzazioni per rendere la lettura più facile, in caso di necessità precise è fondamentale contattare degli esperti del settore per ricevere una consulenza personalizzata.
Non potendo sapere la situazione di ognuno, i consigli e le riflessioni qui presenti devono essere trattate come generali e non intere come suggerimenti da utilizzare senza riflettere.
Sezione FAQ
L’ ISIN dell’ ETF più importante sulle terre rare è: ie0002pg6ca6 – VanEck Vectors Rare Earth scambiabile anche su borsa italiana
Sono presenti per la maggior parte in Cina, che ha il monopolio della fornitura di questi metalli.
Sono un gruppo di elementi chimici fondamentali per l’industria elettronica
Questi metalli possono essere riutilizzati facilmente, ed è per questo che si pone grande attenzione sui rifiuti da apparecchiature elettroniche (RAEE)
Questo strumento deve tracciare l’andamento dell’indice MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals Index
Sono Giacomo Sacchet, CEO e fondatore di diventeromilionario.it, il miglior sito di finanza personale in Italia per chi si avvicina al mondo degli investimenti.
Sono blogger youtuber e podcaster attivo dal 2017, dove tratto temi di guadagno risparmio ed investimento.