I resi Amazon generano dei numeri che sono incredibili e che anno dopo anno continuano a crescere.
Proprio per questo e per la loro difficoltà di gestione, rappresentano un’ottima opportunità di guadagno per chi ha un po’ di inventiva e di voglia di sporcarsi le mani.
I 4 metodi per guadagnare con i resi Amazon sono:
- Comprare pallet o camion con i resi
- Creare contenuti a riguardo
- Acquistare da negozi al dettaglio che rivendono i resi
- Fare affari su Amazon Warehouse Deals
Comprare pallet o camion con i resi
Su questo sito (ma ne esistono molti altri) possiamo vedere come sia possibile comprare resi Amazon con un prezzo ribassato al 15-20% rispetto al prezzo di vendita iniziale.
Abbiamo un sacco (dai pallet ai camion completi) di merce proveniente dai resi Amazon, pronta per il ritiro nel nostro magazzino in Spagna e con un prezzo fisso per ogni lotto.
Chiaramente qui entriamo nell’ambito delle aste, quindi in base a quello che si vuole bisogna chiedere e fare delle offerte fino a a raggiungere l’accordo.
La merce è dichiarata “Non testata” quindi quello che si riceve si riceve e bisogna essere in grado di rivenderla definendone le condizioni in maniera ben precisa..
La fase di test diventa dunque fondamentale e di sicuro la più time-consuming fra tutte ma ci può permettere, se gestita bene, un grandissimo guadagno sui resi Amazon.
Fermo restando che, almeno con riferimento all’offerta nell’immagine qui sopra, bisogna organizzare una spedizione dalla Spagna.
Quindi comprare poca merce diventa anti-economico e può essere utile solo se si vuole guadagnare con il punto seguente.
Fare contenuti
Questa modalità è quasi totalmente prerogativa degli statunitensi che hanno vicinanza con molti magazzini Amazon e la possibilità di trasportare una grande mole di oggetti in tranquillità.
In Italia avere qualcosa che non sta nel bagagliaio inizia ad essere un bel problema da risolvere, mentre negli Stati Uniti vivono in modalità “chi se ne importa, noleggio un camion e vado a fare shopping”.
Visioni diverse della vita!
In ogni caso, YouTuber come quello che linko qui sotto, fanno video intitolati “Ho pagato 500$ per 24000$ di merce misteriosa di resi Amazon“.
Che a ben vedere si potrebbe tradurre con “Ho investito 500$ per fare un video che ha ricevuto 2.5 milioni di visualizzazioni“.
Sicuramente guadagnerà più da YouTube che rivendendo i resi Amazon.
In ogni caso, se e avete la possibilità di accaparrarvi pallet di resi, iniziare a fare video del genere potrebbe essere davvero redditizio. In Italia è una nicchia agli albori, se non addirittura inesistente.
Acquistare da negozi al dettaglio che rivendono i resi
Quest’ultima idea è quella che mi ha spinto a scrivere questo articolo. Avendo vissuto a Calgary sono rimasto iscritto ad alcuni profili twitter istituzionali della città.
Qualche mese fa mi è passata sottomano una notizia assurda che mi ha fatto quasi pentire di essere tornato.
Difatti hanno aperto un negozio chiamato Krazy Bins Liquidations, dove mettono in vendita resi Amazon a prezzi incredibili.
Ci sono 3 giorni nei quali avvengono i restock, ovvero si possono trovare prodotti nuovi. Nei restanti 4 i prezzi vanno sempre a calare fino al mercoledì e giovedì dove ogni prodotto costa 1 dollaro, per svuotare tutto e ricominciare con la giostra il giovedì.
Per evitare comportamenti scorretti, ad ogni cliente vengono dati 30 minuti di tempo per riempire la borsa con tutte le cose che vuole.
Difatti possiamo vedere il guadagno sia del negozio che anche delle persone che potrebbero rivendere gli oggetti su eBay o da altre parti.
Vedremo se prenderà piede o se sarà solo una moda passeggera, di sicuro è sempre interessante rimanere aggiornati su cosa accade nel mondo e su che tipo di settori siano in corso rivoluzioni.
Fare affari su Amazon Warehouse Deals
Amazon Warehouse Deals è la sezione della piattaforma dove vengono venduti i prodotti rovinati (resi dal cliente oppure danneggiati all’interno dei magazzini.
La cosa importante è che hanno degli sconto importanti e se dedicherai sufficiente tempo per studiarle tutte, troverai di certo uno o più affari che ti faranno guadagnare soldi.
Devi inserire la categoria corretta nella barra di ricerca, come vedi nell’immagine qui sotto, e procedere.
Una volta entrati nel dettaglio di ogni singolo prodotto potremo vedere tutte le offerte relative ai prodotti usati o danneggiati.
Come vedi qui sotto, la descrizione dice che la pellicola è stata tolta e la scatola è danneggiata. Questo mi fa pensare a qualcuno che l’ha comprato e ha fatto il reso dopo un po’.
Possiamo acquistarlo con 60€ di sconto (830€ contro i 899 del prodotto nuovo), a questo punto spetta a te decidere il da farsi.
Avrai sempre la tranquillità di poter fare un reso gratuito dell’oggetto, e questo ti aiuterà a scegliere in maniera più serena se vale i soldi oppure no.
Quello che devi sapere sui resi Amazon
Stando ad una ricerca della CNBC, nel 2021 il valore della merce resa ad Amazon in tutto il mondo è stata di 761 miliardi di dollari.
Per farti capire quanto grande sia questa cifra, sappi che gli Stati Uniti spendono annualmente circa 800 miliardi di dollari nella difesa (fonte Statista).
Come funzionano i resi Amazon
Qualche mese fa in pausa pranzo ero al telefono con un mio amico e parlando del più e del meno ad un certo punto mi ha chiesto: “col drone come va?”.
“Eh, l’ho reso. L’ho usato un po’, mi sono convinto che non faceva per me e mi sono fatto rimborsare”.
Lui, non avvezzo alla tecnologia, si è stupito. Non del fatto che l’avessi reso bensì che Amazon permettesse una cosa del genere.
Il fatto di usare un oggetto e poi restituirlo prendendo un rimborso completo può sembrare assurdo alle orecchie di chi non è abituato ad Amazon. A dirla tutta sembra assurdo anche a me che con Amazon ci convivo quotidianamente, ma Jeff Bezos ci concede questa possibilità “no questions asked” e io la sfrutto.
Finora di costoso ho restituito un iPhone SE e, come detto all’inizio, il drone DJI Mavic Mini. Il tutto senza nessun problema e senza nessuna complicazione particolare in fase di richiesta rimborso.
Ovviamente non è una cosa che si può sfruttare all’infinito, altrimenti Amazon non sarebbe l’azienda da 1.700 miliardi di dollari e con una crescita del 440% negli ultimi 5 anni.
Esistono difatti degli algoritmi che indicano quando un cliente inizia a non essere più profittevole. In quel caso si viene contattati, probabilmente con un’ammonizione mascherata dietro una gentile mail.
Però, finché c’è la possibilità e la necessità, io la sfrutto.
Tornando alla telefonata, il mio amico mi ha subito chiesto: “come possono riuscire i venditori che sono su Amazon a gestire una cosa del genere senza fallire?”
Facciamo una distinzione
A questo punto è obbligatorio fare una distinzione tra gli ordini venduti e spediti da Amazon e quelli venduti da terze parti (che siano essi spediti da Amazon o no).
Nel primo caso, il reso è affare di Amazon, nel secondo Amazon fa solo da tramite tra il cliente e il venditore, rendendo tra l’altro quasi impossibile rifiutarsi di accettare un reso.
Quindi Amazon è coinvolto finanziariamente solo quando vende un suo prodotto.
Come possiamo vedere dal grafico qui sotto, già adesso più di metà ordini sono di venditori terzi, il che vuol dire che la gestione del prodotto reso così come il rimborso dell’ordine sono a carico di questi ultimi soggetti (fonte renolon.com).
Chi rischia di più?
Amazon gestisce solamente i resi degli oggetti che vende; al momento questi risultano essere meno della metà del totale e la tendenza è che continuino a diminuire.
Ora che siamo più tranquilli sulle scelte logistiche e finanziarie di Amazon, andiamo a vedere l’altra faccia della medaglia.
La situazione diventa più preoccupante quando la si guarda lato venditore terzo. Come scritto nel mio libro, infatti (scarica qui il pdf), la stragrande maggioranza delle aziende non può permettersi di rimborsare un cliente al 100% e riavere indietro un prodotto danneggiato e quindi invendibile.
Almeno, non se questa cosa accade il 30% delle volte, come da statistiche di Amazon.
E quindi come fanno, tornando alla domanda del mio amico?
Non fanno! O almeno, non fanno su Amazon. I numeri che si possono fare sono assurdi ma bisogna essere aziende strutturate e con una liquidità importante.
L’alternativa è quella di chiudere l’attività su quel portale e concentrarsi per creare un brand forte che attiri clienti e arrivare a gestirli in prima persona.
Quest’ultima è ovviamente la situazione ideale perché massimizza i guadagni e minimizza le problematiche con gli utenti. Tanto ideale quanto complessa e di difficile realizzazione.
Quando un settore si contrae, però, è molto probabile che un altro esploda. In questo caso mi sto riferendo al fatto che i resi Amazon stanno mettendo in ginocchio molte aziende, ma ne stanno facendo nascere altre.
Concludendo
Sapevo che il continuo aumento di resi sarebbe diventato un problema e che sarebbe stato risolto grazie a qualche business innovativo (dove c’è un problema c’è un potenziale business)
Quest’ultimo modo di guadagnare sui resi Amazon è decisamente intelligente e mi azzarderei di dire quasi semplice. Si scaricano i rischi sui clienti dando in cambio un prezzo interessantissimo.
La classica situazione win-win che è l’anima del business.
Dimmi tu!
Ne eri aggiornato o questa cosa ha stupito anche te? Oppure conosci qualche altro modo per poter trarre profitto da questi oggetti?
Fammelo sapere nei commenti o via mail a info@diventeromilionario.it
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Cosa aspetti? E’ un peccato lasciare sul piatto tutti quei soldi!
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Sono Giacomo Sacchet, CEO e fondatore di diventeromilionario.it, il miglior sito di finanza personale in Italia per chi si avvicina al mondo degli investimenti.
Sono blogger youtuber e podcaster attivo dal 2017, dove tratto temi di guadagno risparmio ed investimento.