Non ho mai preso seriamente in considerazione la possibilità di monetizzare il podcast. A quanto pare, però, avevo una percezione sbagliata di cosa questo significasse e di come l’avrebbero vissuta gli ascoltatori.
A me dà molto fastidio iniziare ad ascoltare qualcosa e trovarmi, ancor prima di sentire il contenuto, a dover sorbirmi una pubblicità.
Della serie, prima spremo tutti i soldi possibili da questo ascolto, poi ti lascio andare a vedere se quello che vuoi sentire è realmente di tuo interesse.
Un approccio money-first/user-last che è totalmente contrario alla mia visione.
Però c’è un però
Quando la community di Diventerò Milionario ha iniziato a crescere, ho cercato di capire quale fosse il pensiero delle persone a riguardo.
Ne è emerso, e la cosa mi ha molto stupito, che la pubblicità viene vista come qualcosa di accettato, addirittura quasi di dovuto.
Si pensa: “So che creare contenuti richiede tempo ed energie e che io li utilizzo gratuitamente, quindi ascolto senza problemi la pubblicità sapendo che è un piccolo prezzo da pagare per poter mantenere in piedi il sistema“.
Il dibattito vero si era spostato su “quando mettere la pubblicità” piuttosto che “se metterla o no”. Infatti di sicuro abbiamo notato che c’è chi la mette all’inizio e alla fine, chi in mezzo, chi a metà di un discorso e avanti così.
Anche in questo caso sono stato smentito perché la preferenza è andata per inizio e fine, piuttosto che in mezzo. Cosa che appunto io non concepisco dato che prevede un chiedere prima di dare.
In ogni caso, nonostante tutto, continuo ad evitare la monetizzazione. Questo per cinque motivi:
- Non mi piace sporcare il podcast con le pubblicità
- Dovrei spostare il podcast su un’altra piattaforma
- Monetizzerei briciole
- Mi priverei della possibilità di poter puntare a ben altro
- Peggiorerei l’esperienza utente (forse a loro insaputa)
Prima di andare ad analizzare i singoli punti, parlo di questo argomento anche nell’episodio 35 del podcast, “Percezione e sensazione, fastidio e pubblicità“.
Vuoi ascoltare invece che leggere? Segui il mio Podcast “Diventerò Milionario – on the road” per essere aggiornato su questo e molto altro! Ogni giorno un nuovo episodio. Ti aspetto!
1. Non mi piace sporcare il podcast con le pubblicità
Da quando ho iniziato il podcast, quasi due anni fa, sento di essere migliorato nettamente. A livello di confidenza che ho con me stesso, di contenuti e di qualità.
Non c’è nulla da fare, sono tutte cose che impari registrando un episodio dopo l’altro, giorno dopo giorno, mese dopo mese.
Tutto è nato per me stesso, ovvero per avere uno spazio personale nel quale riflettere a voce alta sui miei pensieri e sui miei progressi. Ed è per questo che già dagli albori le pubblicità non sono mai state prese in considerazione.
Ora che abbiamo superato i 35000 ascolti, una media di circa 50 al giorno, posso dire che è diventato qualcosa di più.
Uno spazio nel quale chi ascolta si prende del tempo per se e fa a sua volta delle riflessioni partendo dai contenuti presenti nell’episodio.
Ora faccio l’arrogante e suppongo che all’interno di ogni singolo episodio ci sia almeno uno spunto che faccia sorgere domande, pensieri o illuminazioni.
Vorrebbe dire averne 5 a settimana.
Potenzialmente già dopo un mese e 20 spunti, il miglioramento personale inizierebbe a farsi sentire in maniera evidente.
Tutto questo non per dire che i miei contenuti siano il top (anche se alcuni episodi vengono molto bene), ma per far capire che se io sto parlando e chi ascolta sta riflettendo, si crea una connessione. Un flusso di pensieri che può portare a qualcosa.
Se nel bel mezzo di questo stato di grazia BAM metto una pubblicità… basta. Fine della favola. Si ritorna sulla terra e si perde quello che poteva essere una rivelazione personale interessante.
2. Spostare il podcast
Su Anchor.fm ancora non si possono inserire pubblicità. O meglio, si può fare ma si monetizza solo se si abita negli Stati Uniti. Va detto che la gestione delle pubblicità che hanno loro è tra le migliori che io abbia visto.
Non a livello di guadagni, dei quali non posso parlare non avendo io attivo questo servizio, ma a livello di creazione.
Loro infatti ti dicono il concetto che deve passare e sta a te registrare una traccia audio dove ne parli. Il pagamento avviene per mille ascolti, come possiamo vedere qui sotto.
In questo caso ci pagherebbero (se abitassimo negli States) 15 dollari per mille ascolti.
Per iniziaare a monetizzare il podcast dovrei spostarlo su un’altra piattaforma quale Spreaker che ha un costo di 7 dollari al mese e che non mi piace tanto quanto Anchor.
Inoltre, ho troppa paura di perdere tutti gli episodi nel trasloco. Quindi evito.
3. Monetizzerei briciole
Tornando sul piano assolutamente materiale, non so se avete mai provato a monetizzare un podcast, ma tutte persone alle quali ho chiesto mi hanno detto che i guadagni sono davvero ridicoli.
Addirittura quasi non arrivano a coprire i 7 dollari di abbonamento a Spreaker.
4. Mi priverei della possibilità di poter puntare a ben altro
Chi vuole può iscriversi a questo sito (ulteriori informazioni qui) per sbloccare articoli riservati e navigare senza pubblicità. Ad ora questi utenti sono due ed entrambi sono arrivati grazie al podcast.
A loro non interessa evitare di vedere le pubblicità o altro, non frequentano nemmeno il blog. Semplicemente dopo svariati mesi di ascolto hanno deciso di finanziare il progetto in questo modo.
Ma se inserissi delle pubblicità? Il ragionamento sarebbe: “già mi ascolto le pubblicità, col cavolo che ti pago anche una membership mensile”.
Il tutto, alla fine, si riduce a dare fiducia alle persone e a se stessi. Creare qualcosa di speciale senza avere in testa solo il denaro. Quello arriverà in maniera naturale dopo.
Purtroppo siamo abituati alle rendite assurde e velocissime, di conseguenza uscire dalla tabella di marcia ci fa sentire sbagliati o in ritardo.
Invece dobbiamo vedere come ogni centesimo perso a causa dell’assenza di pubblicità rappresenti un investimento che tornerà indietro moltiplicato nel futuro.
Qui sotto lascio un’immagine che ho trovato nel profilo Instagram di Simon Sinek e che chiude il discorso. Basterebbe stamparsela, rileggersela e applicarla ogni giorno per smettere di avere problemi di qualsiasi tipo.
Certo, ci vorranno anni, ma i risultati saranno assurdi (e non mi riferisco solo all’aspetto economico)
5. Peggiorerei l’esperienza utente (forse a loro insaputa)
Ultima ma non ultima, una mia sensazione. O meglio, un dubbio.
Se la pubblicità non desse fastidio perché viene sopportata, non accettata?
Mi spiego. Il risultato finale è lo stesso, che io sopporti o accetti.
Ma se dovessi passare un’ora con una persona che mi da fastidio, l’ora passerebbe in maniera differente in base al fatto che io l’accetti o la sopporti.
Nel primo caso, so che è fatta così e cerco di trarre il meglio da quello che può offrire. Nel secondo caso, invece, sarebbe un’ora di fastidio che non vedo l’ora finisca.
Cosa resta dei 60 minuti appena trascorsi dipende totalmente da come l’abbiamo vissuta.
Stessa identica cosa per il Podcast e le pubblicità. A livello inconscio siamo sicuri al 100% che non ci facciano ne caldo ne freddo?
Non posso andare oltre in questo ragionamento, visto che ad ora è solo una mia percezione.
Vi chiederei però di farci attenzione e capire se effettivamente un po’ di fastidio ci sia, nel sentire annunci pubblicitari nel bel mezzo di un podcast.
Concludendo
Dopo aver riflettuto e scritto questi 5 punti, la possibilità che il podcast inizi a monetizzare (almeno nel modo classico) diminuisce ancora di più.
Certo che se iniziassi a monetizzare, ho già ben chiari i 5 metodi per farlo.
Costruire qualcosa con delle fondamenta stabili richiede tempo, impegno, fiducia e rispetto per le persone che vengono sul blog/podcast/canale YouTube.
Il resto, come detto prima, verrà da se.
Rinnovo la richiesta di riflettere sul punto 5 e farmi sapere la vostra idea a riguardo, ma mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate su tutti i punti trattati.
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Cosa aspetti? E’ un peccato lasciare sul piatto tutti quei soldi!
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Sono Giacomo Sacchet, CEO e fondatore di diventeromilionario.it, il miglior sito di finanza personale in Italia per chi si avvicina al mondo degli investimenti.
Sono blogger youtuber e podcaster attivo dal 2017, dove tratto temi di guadagno risparmio ed investimento.