Differenza tra apy e apr (e significato)
I concetti di APR e APY sono stati resi famosi grazie al mondo crypto.
Fino a prima difatti si ragionava solo in termini di interesse (che era inteso come annuale) e basta.
Come possiamo vedere dall’immagine qui sotto, presa da Binance, la colonna del rendimento percentuale annuo è indicata con un termine che può creare confusione, ovvero APY.
Andiamo subito a farci strada in questo mondo, così da fare luce su tutti i dubbi che abbiamo accumulato nel tempo.
Il concetto base dei tassi di interesse
Prima di partire, ripassiamo il significato di tasso di interesse.
Wikipedia ci aiuta fornendoci una definizione davvero chiara.
“Viene espresso come una percentuale per un dato periodo di tempo e indica quanta parte della somma prestata debba essere corrisposta come interesse al termine del tempo considerato.”
Solitamente il tempo è sotto inteso essere annuale, a meno che non venga specificato diversamente.
Il TAN e il TAEG dei finanziamenti o di un mutuo sono esempi validi di tassi di interesse.
In questo caso sappiamo quando dovremo pagare di interessi nell’arco di tutto il periodo.
Nel caso dell’immagine qui sotto, va da se che i tassi siano annuali (anche perché se fossero mensili saremmo al limite dell’usura!).
Stesso discorso per i nostri depositi di risparmio. Il numero indicato sarà sempre il tasso percentuale annuo.
Ora che abbiamo rispolverato questo concetto, possiamo andare avanti e parlare di apr e apy e della loro differenza.
Cosa vuol dire APY?
APY è un acronimo che significa Annualised Percentage Yield, ovvero rendimento percentuale annuo.
Questo rappresenta il tasso effettivo di rendimento in un anno di questo investimento, comprensivo dell’interesse composto.
Come leggeremo nel prossimo capitolo, il tasso di interesse di questo investimento prende quindi in considerazione il reinvestimento di tutti i guadagni.
Nel mondo crypto, come ad esempio l’immagine che abbiamo visto in precedenza di Binance, si intende che tu avrai quel rendimento percentuale annuale perché il sistema provvederà a reinvestire automaticamente tutti i tuoi guadagni fino alla scadenza dei giorni per i quali hai vincolato quella moneta.
Dopo, vedendo la differenza con l’apr capiremo ancora meglio questo concetto.
Prima di proseguire con apr e apy dobbiamo però approfondire un altro argomento.
L’interesse composto
Albert Einstein l’ha definita l’ottava meraviglia del mondo. Ci sono fior fior di citazioni, grafici e articoli che parlano di quanto sia bello questo tipo di interesse.
Non da subito, ma ragionando in termini di decenni questa magia fa davvero la differenza.
La crescita di un interesse semplice, difatti, è lineare. Quella composta, col passare del tempo, tende ad una crescita esponenziale.
Qui sotto possiamo vedere un grafico che spiega questo andamento, mettendo a paragone i due tipi di interesse su un arco di 30 anni.
L’investimento iniziale è di 1000€ e il tasso di interesse annuale è del 10%.
Ho fatto un video riguardo l’interesse composto e il suo rendimento percentuale annuale, dove spiego la mia posizione (definendolo una bugia).
La qualità non è eccezionale in quanto è stato uno dei primi video fatti, ma te lo lascio qui sotto se vuoi vederlo.
Cosa vuol dire APR?
Ora che abbiamo definito il significato di APY, parliamo del APR.
E’ sempre un acronimo e sta per Annual Percentage Rate. Stiamo parlando quindi degli interessi che si ottengono annualmente dall’investimento.
Questo significa che non è incluso l’effetto interesse composto.
A differenza di APY, la rendita ci verrà pagata periodicamente e di conseguenza non sarà reinvestita automaticamente.
Ciò vuol dire che questo tasso di interesse potrebbe aumentare ancora se noi, di nostra volontà, mettessimo a rendita tutto il guadagno ricevuto.
Difatti, in APY il guadagno man mano accumulato è già previsto che venga reinvestito per ottenere quel tasso di interesse.
In APR, invece, quel possibile valore aggiunto non è preso in considerazione.
Questo è il motivo per il quale le compagnie di investimento utilizzano il APY e chi presta soldi l’APR. Il secondo è sempre più basso del primo.
A conferma di questo vediamo qui sotto come BlockFi pubblicizzi i suoi prestiti utilizzando l’APR.
Come calcolare APY da APR?
Il tasso di interesse si calcola con delle formule matematiche ben precise. Di conseguenza per passare da APY ad APR o viceversa, ci serve semplicemente il giusto strumento.
A questo indirizzo potrai trovare un calcolatore gratuito per la conversione tra questi due tipi di interessi.
Come si calcolano APR e APY?
Abbiamo già visto come questi due acronimi (apr e apy) stiano ad indicare la presenza del reinvestimento degli interessi oppure no.
Calcolarli dunque diventa molto semplice, come abbiamo visto nel grafico dell’interesse composto allegato in precedenza.
Capita la differenza tra apr e non, ci basta semplicemente imbastire una formula ed il gioco sarà fatto.
In ogni caso, ripeto, è una questione puramente matematica che non ha senso trattare in questo articolo.
Ti lascio quindi a tutti gli strumenti che si possono trovare in internet.
Concludendo
Spero che questo articolo ti abbia fatto capire a fondo la differenza tra apr e la versione ” composta”, ovvero APY.
Sono certo che andando avanti con il tempo, all’aumentare della diffusione delle cripto e di progetti di defi (ma non solo), capire apr e apy sia assolutamente fondamentale.
Non sono concetti complessi e abbiamo visto che a parità di tasso di interesse capire la differenza tra apr e apy possa garantirci (o costarci) rendimenti molto interessanti.
E tu?
Conoscevi la differenza tra apr e il suo cugino apy? Oppure la hai capita in questo articolo? Fammelo sapere nei commenti o via mail a info@diventeromilionario.it.
Disclaimer
Questo articolo ha solo scopo informativo. Non vuole essere un incitamento alla vendita o all’acquisto di criptomonete o azioni, o spingere all’utilizzo di un particolare exchange.
Il recente crollo della coin Terra Luna deve farci capire come questo mondo sia ancora costellato di rischi e pericoli (esattamente come il mondo azionario tradizionale).
Allego qui sotto il grafico della coin per farvi capire quanto tragica sia stata la discesa (da 80€ a 0 in 3 settimane).
Moltissimi investitori hanno perso tutto il denaro investito e ora devono riprendere in mano la propria vita da zero.
Questo problema (purtroppo) è accaduto perché la maggior parte delle persone si è fatta ingolosire dagli interessi che questo ecosistema prometteva.
Si iniziano purtroppo a leggere di storie di persone che hanno svuotato il loro conto di risparmio e hanno fatto un debito o chiesto un prestito per entrare pesantemente in questo ecosistema.
Purtroppo senza capire le implicazioni che questa scelta avrebbe avuto.
Un investitore navigato, invece, deve sempre mettere in dubbio gli interessi, soprattutto se è troppo elevato e ancora di più se fa riferimento alle criptovalute.
Ma anche questa affermazione non è sempre corretta, in quanto il famoso YouTuber The Crypro Gateway ha ammesso di aver investito il 10% del suo portafoglio totale in questa coin.
Quindi, al di la di apr e apy, l’unica regola da tenere a mente rimane sempre: non investire quello che non puoi permetterti di perdere.
Su questo anche Albert Einstein sarebbe d’accordo con me!
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Cosa aspetti? E’ un peccato lasciare sul piatto tutti quei soldi!