L’impermanent loss si verifica a causa della volatilità dei prezzi dei token nel pool. Quando il prezzo di uno dei token cambia significativamente rispetto al momento del deposito, si crea uno squilibrio nel valore degli asset nel pool.
Questo squilibrio può portare a una perdita potenziale per il fornitore di liquidità.
Si verifica quando si fornisce liquidità a un pool in un protocollo di Automated Market Maker (AMM), come Uniswap o SushiSwap.
Questa perdita è definita “impermanente” perché è una condizione reversibile fino a quando non si ritira la liquidità dal pool.
È importante notare che l’impermanent loss non è una perdita reale fino a quando non si ritira la liquidità.
Se i prezzi dei token tornano ai livelli originali prima del ritiro, la perdita “scompare”. Tuttavia, se i prezzi rimangono cambiati al momento del ritiro, la perdita diventa permanente.
Le pool di liquidità e gli AMM
Le pool di liquidità e gli Automated Market Makers (AMM) sono pilastri della finanza decentralizzata (DeFi) che giocano un ruolo chiave nel fenomeno dell’impermanent loss.
Un liquidity pool è essenzialmente una riserva di fondi bloccata in un contratto intelligente, utilizzata per facilitare gli scambi di criptovalute senza intermediari centralizzati.
Gli AMM, come Uniswap o Balancer, sono protocolli che utilizzano questi pool per determinare il prezzo dei token in modo automatico e decentralizzato. Invece del tradizionale modello di libro ordini, gli AMM si affidano a un algoritmo matematico per determinare i prezzi basandosi sul rapporto tra i diversi token nel pool.
Fornire liquidità a questi pool significa depositare coppie di token, spesso in un rapporto di valore 1:1.
Ad esempio, in un pool ETH/DAI, un fornitore di liquidità dovrebbe depositare un valore equivalente di Ethereum e DAI. In cambio, riceve i cosiddetti token LP, che rappresentano la sua quota nel pool.
Questo meccanismo è fondamentale per il funzionamento degli scambi decentralizzati, ma presenta dei rischi, tra cui l’impermanent loss. Quando i prezzi dei token nel pool subiscono grandi fluttuazioni, il valore dei token depositati può diventare inferiore rispetto a quello che avrebbero avuto se fossero stati semplicemente detenuti (o “holdati”).
Questa differenza nel valore è l’impermanent loss.
Esempi pratici di impermanent loss
Consideriamo un tipico scenario in un pool di liquidità Uniswap, dove un fornitore di liquidità deposita una coppia di token, ad esempio ETH e DAI, in proporzioni uguali.
Immaginiamo che al momento del deposito 1 ETH valga 2000 DAI.
Se il fornitore di liquidità deposita 1 ETH e 2000 DAI, la sua partecipazione nel pool è bilanciata.
Momento | Prezzo ETH (in DAI) | Quantità ETH | Quantità DAI | Valore Totale (in DAI) | Valore Se Solo Hold | Impermanent Loss |
---|---|---|---|---|---|---|
Deposito | 2000 | 1 | 2000 | 4000 | 4000 | – |
Dopo Variazione Prezzo | 4000 | 0.75 | 1500 | 4500 | 5000 | – |
Al Ritiro | 4000 | 0.75 | 1500 | 4500 | 5000 | -10% |
Tuttavia, se il prezzo di ETH aumenta, per esempio a 4000 DAI per ETH, l’algoritmo del pool riequilibrerà automaticamente i token per mantenere il rapporto di valore 50/50. Questo significa che una parte dell’ETH verrà scambiata con DAI per mantenere l’equilibrio.
Se il fornitore di liquidità decide di ritirare la sua partecipazione in questo momento, si accorgerà che la quantità di ETH che riceve è inferiore rispetto a quella che aveva depositato, nonostante il valore totale dei suoi asset sia aumentato.
Questa perdita nella quantità di ETH è un esempio di impermanent loss.
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Sono Giacomo Sacchet, CEO e fondatore di diventeromilionario.it, il miglior sito di finanza personale in Italia per chi si avvicina al mondo degli investimenti.
Sono blogger youtuber e podcaster attivo dal 2017, dove tratto temi di guadagno risparmio ed investimento.