Cosa sono gli ETF

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Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono uno strumento finanziario prezioso per differenziare i propri investimenti, in modo semplice ed economico.

Da quando sono approdati nel mercato europeo hanno avuto una notorietà sempre crescente, grazie alla loro diversificazione intrinseca e ai bassissimi costi di gestione.

Possiamo definirli come fondi d’investimento passivi negoziabili in borsa al pari delle azioni.

Il primo ETF della storia è apparso per la prima volta sul mercato americano nel 1993, ma la loro vera diffusione è esplosa solo dopo il 2000, quando sono stati introdotti anche in Europa.

Cosa sono gli ETF Exchange Traded Funds

La traduzione dell’acronimo di ETF è “fondi indicizzati negoziabili”. Da qui possiamo iniziare a capire qualcosa in più circa la loro natura.

Sono essenzialmente fondi di investimento che funzionano attraverso una gestione passiva perché basano la loro struttura su un indice di riferimento.

Bene, ma che significa tutto questo?

Al contrario dei fondi d’investimento attivi, gli ETF si limitano ad investire sugli strumenti finanziari che compongono un indice.

Di conseguenza il loro rendimento non dipende dall’abilità del gestore del fondo.

Nel caso ti stessi chiedendo quando è importante il gestore del fondo e quanto bravo debba essere per farti guadagnare, ti prego di leggere questa frase:

“A blindfolded monkey throwing darts at a newspaper’s financial pages could select a portfolio that would do just as well as one carefully selected by experts.”

Trad.

“Una scimmia con gli occhi bendati che lancia freccette sulle pagine finanziarie di un giornale potrebbe selezionare un portafoglio che performerebbe bene tanto quanto uno accuratamente selezionato da esperti.”

fonte

Quando si acquista un ETF è poi possibile negoziarlo come se si trattasse di un titolo azionario, il che è molto interessante perché ciò significa che parliamo di un investimento liquido, cioè facile da smobilizzare.

Ad esempio quando ho avuto bisogno di liquidità per saldare la macchina, ho venduto tutto il portafoglio composto da ETF in pochi minuti.

Se il mio investimento fosse stato in un immobile.., avrei avuto qualche problema in più ad ottenere liquidità!

Come funzionano

Avere la possibilità di investire su un unico fondo indicizzato, che replica un indice, permette di investire su un intero mercato senza acquistare attività e prodotti finanziari differenti.

Per comprenderne il reale funzionamento facciamo un esempio pratico.

Un ETF che replica l’indice FTSE Mib avrà lo stesso rendimento quotidiano dell’indice stesso.

Ma come è possibile questo?

Chi gestisce quest’ETF andrà ad acquistare quote degli stessi titoli che compongono l’indice, rispettandone proporzioni e composizione. In tal modo l’ETF replicherà a tutti gli effetti l’andamento dell’indice, chiamato anche benchmark di riferimento in gergo tecnico.

Quindi uno dei grandi vantaggi degli exchange traded funded risiede nella trasparenza.

Acquistando un ETF si conoscono già le attività ed i prodotti su cui si andrà ad investire il proprio denaro e l’esito dell’investimento dipenderà solo dall’andamento del benchmark.

Perché sono ottimi per differenziare

Differenziare è un concetto importantissimo che permette di ridurre i rischi legati a qualsiasi forma di investimento.

Investire su un unico titolo espone ad un grandissimo rischio.

Il motivo?

Se quel titolo dovesse subire un ribasso andremo in perdita. Al contrario, investire su un paniere ampio di titoli differenti tra loro (come ci permette di fare un ETF) riduce nettamente il rischio dell’investimento.

Se il valore di un titolo scende potremo consolarci con gli altri, soprattutto quando sono poco correlati tra loro.

Ovviamente il grado di differenziazione varia anche in base al benchmark di riferimento dell’ETF che andiamo ad acquistare.

Capiamo meglio cosa significa questa frase:

Un ETF che replica l’andamento del FTSE MIB ci permette di applicare una differenziazione meno completa rispetto ad un fondo il cui andamento si basa, ad esempio, sull’indice MSCI World che permette di investire in titoli di 23 economie differenti.

Nel nostro esempio, invece, il FTSE Mib offre la possibilità di investire solo sul mercato italiano.

Oltre a rispettare i canoni della differenziazione, gli ETF si adattano a molteplici strategie d’investimento:

  • a medio/lungo termine;
  • breve termine;
  • vendita allo scoperto.

Tuttavia non dimentichiamo che parliamo sempre di investimenti e come tali nascondono sempre dei rischi che è bene tenere sempre a mente.

In particolare gli ETF sono, ovviamente, soggetti al rischio che accomuna tra loro qualsiasi attività finanziaria ovvero la possibilità che i titoli di cui si compone perdano di valore.

ETF significa sempre differenziazione?

In tema di differenziazione ed ETF c’è però da fare un’importante precisazione.

Esiste una particolare tipologia di ETF che prende il nome di ETC ( Exchange Traded Commodities) il quale replica l’andamento del prezzo di una materia prima, come l’oro ad esempio.

Ciò significa che, per sua natura, questo specifico tipo di ETF non permette di differenziare per nulla perché si basa su una singola attività finanziaria.

Gli ETF in sintesi

Gli ETF sono essenzialmente economici, trasparenti, liquidi e permettono di applicare una buona diversificazione dei propri investimenti.

Sono trasparenti perché fin da subito conosciamo le attività su cui andremo effettivamente ad investire.

La loro economicità, invece, deriva dal fatto che, facendo riferimento ad un indice, il gestore non deve compiere analisi complesse per scegliere le attività su cui investire. Ecco perché il servizio offerto ha commissioni annuali decisamente contenute.

In che senso sono negoziabili?

Puoi venderli o acquistarli in Borsa come se si trattasse di azioni. Questa particolare caratteristica li rende anche molto liquidi.

Infine sono ottimi per differenziare (scegliendoli con criterio!) perché acquistando un solo ETF hai la possibilità di investire, di fatto, su una molteplicità di titoli diversi tra loro. Il grado di differenziazione dipenderà principalmente dalla tipologia dell’indice replicato.

Perché investire in ETF (Exchange Traded Fund)?

Ora che abbiamo visto i vantaggi degli ETF (Exchange Trader Fund), possiamo tirare le somme e capire come mai un investimento su di essi sia assolutamente fondamentale, soprattutto da un investitore prudente.

Investire in ETF significa avere bassissimi costi di gestione a fronte di un prodotto facilmente reperibile e scambiabile anche su borsa italiana.

Contrariamente ai fondi gestiti attivamente, questi limitano notevolmente i movimenti, limitandosi a replicare il mercato.

E Warren Buffet lo dice da sempre… non puoi battere il mercato! Nemmeno i fondi comuni di investimento più famosi, che fanno dell’investimento il loro lavoro, ci sono mai andati vicini.

Almeno, non per un periodo di tempo prolungato (più di 2 anni).

Quali sono gli ETF più rischiosi?

Gli ETF più rischiosi, come abbiamo già visto, sono quelli che non diversificano e si rivolgono ad un settore innovativo e del quale non si sa ancora molto.

Il paragone migliore è con i vari indici che replicano l’andamento delle aziende che investono in bitcoin o che lavorano con la blockchain.

In questo caso, stiamo mettendo tutte le uova in un paniere, in bilico sulla cima di una montagna.

Difatti l’instabilità e la volatilità di quel settore possono davvero rivelarsi fatali per l’andamento del nostro etf (exchange traded fund) o delle nostre azioni.

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2 commenti su “Cosa sono gli ETF”

  1. Non ho ancora capito se acquistare etf su fineco ha delle commissioni o meno sulla singola transazione.

    Es. mi conviene aspettare fine mese e fare un’unica transazione o posso anche acquistarli due-tre volte al mese?

    Rispondi

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